Faq
Domande Frequenti
Quali sono i gas che è necessario monitorare in un ambiente domestico o in centrale termica?
I gas così detti "pericolosi" e per i quali si impone quindi un controllo sono il metano,il Gpl e il monossido di Carbonio (CO).Tecnocontrol produce un rilevatore per ognuno dei Gas di cui sopra.
Come avviene periodicamente la taratura dei Ns sensori?
Grazie al nostro Kit taratura sarà possibile ottenere sempre un corretto funzionamento dei sensori.I Kit TC 011 (per sensori industriali) e TC 012 (per sensori domestici) dovranno sempre affiancati dai seguenti articoli: BO 301 Valvola per bombola gas e PA 020 Palloncino o polmone contenitore gas in caucciù.
In aggiunta sarà ovviamente necessario dotarsi di bombola gas (del gas corrispondente alle caratteristiche del sensore) per effettuare le prove.
La centralina domestica modello SE 230 KM (Metano) o SE 230 KG (Gpl) è in grado di comandare un'eventuale elettrovalvola di sicurezza?
Sì,la centralina di cui sopra è equipaggiata da un relè,con il quale poter inviare l'impulso necessario al funzionamento di un elettrovalvola gas sia che essa sia a riarmo manuale o a riarmo automatico.
Dovendo realizzare un impianto per la rilevazione Gas Metano o Gpl in ambito domestico,su quali articoli dovrà cadere la scelta?
Sceglieremo la centralina di rilevazione SE 230 Km (Metano) o SE 230 Kg (GPL),la quale potrà essere affiancata dal sensore remoto SE 296 Km (Metano) o SE 296 Kg (Gpl) nel caso in cui gli ambienti da monitorare saranno più di uno.Quest'ultimo potrà essere affiancato da una serie infinita di sensori equivalenti ad esso in un numero pari ai locali in cui si dovranno installare.
In un impianto di rivelazione gas quale tipologia di elettrovalvola di sicurezza deve essere installata tra normalmente aperta e normalmente chiusa?
La normativa vigente in materia non impone nessun tipo di scelta a riguardo,quindi rimanda alla discrezione dell'impiantista.La differenza sostanziale tra una valvola normalmente chiusa a riarmo manuale e una normalmente aperta è che la prima è a "Sicurezza intriseca" cioè assicura,anche in assenza di corrente e quindi con sistema rivelazione gas non funzionante,la chiusura della condotta gas.
Può l'elemento sensibile rimanere danneggiato?
Sì !
Come ?
- Se il sensore viene sollecitato con concentrazioni di Gas oltre al suo limite.
- Danni fisici .
- Se vengono installati in cantieri non ancora conclusi .
Solventi e polveri possono :
- Otturare fino a chiudere il passaggio dell'aria.
- Otturare fino a chiudere la membrana sensibile.
Posso testare il sensore con ogni tipo di Gas (accendino)?
No !
Perchè ?
- Non si possono verificare i settaggi di allarme
- Si danneggia il sensore sia per la bassa temperatura del gas emesso,sia per l'elevata concentrazione che si ottiene.
- Catalitico = 20%LEL
- Pellistor = 100%LEL
- Semiconduttori = 20%LEL
Saturare il sensore,significa fargli perdere la sensibilità al sensore.
Il sensore ha bisogno di manutenzione o calibrazione periodica?
Questa è la ragione perchè la manuntenzione è importante.
Periodicità tipica di manutenzione :
- 6 Mesi = Check / Test
- 12 Mesi = Calibrazione
Cosa succede alla fine della vita di un sensore?
- Allarmi Continui
- Segnalazioni di Fault
- Nessuna rivelazione e allarmi (Elettrochimico)
- Il sensore semplicemente non è in grado di rilevare ma apparentemente è in normale stato di lavoro.
Qual'è la vita di un sensore?
Dipende da :
- Il tipo di sensore
- Il tipo di ambiente dove è utilizzato
- Concentrazione di Gas in ambiente.
Elettrochimico :1 Anno ( Dipende...Dal Tipo di ambiente e dalla concentrazione di Gas)
Semiconduttore + Catalitico :4/5 Anni (In funzionamento)
5/10 Anni (Conservato in magazzino)
Qual'è l'area di copertura di un sensore gas?
E' la domanda più ricorrente da parte di chi chiede informazioni per questo genere di prodotti.
La risposta, è la più difficile da dare.
In realtà, ci si aspetta di avere un certo valore in metri quadri o in metri cubi al pari di ciò che succede per i sensori di fumo.
Si può dire che per il rivelatore di gas, il fatto di stabilire quanti sensori montare e di conseguenza l'area di copertura di ognuno è dipendente da un gran numero di fattori che naturalmente cambiano da ambiente ad ambiente:
- tipo di gas
- infiammabile
- tossico
- pesante
- leggero
- areazioni presenti nell'ambiente
- tipo di sorgente di emissione
- serbatoio
- flangia
- filetto
- pressione del gas
- presenza e posizione delle fonti di innesco (nel caso di gas esplosivi)
- velocità di diffusione in ambiente
Purtroppo, l'interpretazione di gas e fumo non possono essere assimilate, per il motivo che il sensore di fumo rileva un solo di tipo di aeriforme: il fumo, appunto.Da dovunque provenga, comunque venga prodotto, il fumo è sempre la stessa sostanza, quindi facilmente interpretabile al punto che persino normativamente si è riusciti a determinare il numero di sensori necessari dipendentemente dall'area di installazione.Per il gas le cose cambiano: come sopra descritto i casi possono essere molteplici perché sono frutto di una combinazione di tutti gli aspetti descritti.Normalmente, per interpretare correttamente un ambiente per gas serve la consulenza di un professionista abilitato all'interpretazione della norma (CEI 60079) dove si trovano tutti i parametri necessari per stabilire come realizzare correttamente l'impianto.In ultimo,esiste una norma non scritta ma adottata nella stragrande maggioranza dei casi che riguarda la distribuzione dei sensori nei parcheggi interrati, luogo dove rilevare Ossido di carbonio e vapori di benzina è obbligatorio.Si usa infatti disporre i rivelatori a coppie (uno di ossido di carbonio ed uno di vapori benzina) in modo che siano il centro di cerchi con raggio 10 metri ed i centri siano distanti tra loro di 16 metri.
Qual'è il deterioramento dei sensori per infiammabili a sostanze avvelenanti o inibenti?
Se un gas infiammabile, quale il metano, brucia sulla superficie di un pellistore, la reazione genera acqua e anidride carbonica.Questi, si disperdono dal sensore e non causano problemi di alcun genere e molti gas infiammabili generano lo stesso tipo di comportamento quando bruciano.Ad ogni modo, questo non è il comportamento di tutti i gas infiammabili.Alcuni gas producono sostanze di natura solida che si depositano sull'elemento sensibile e ne provocano una progressiva copertura, mentre altri producono sostanze chimiche molto corrosive che danneggiano irreparabilmente il sensore.Il permanente danneggiamento che accade in questo modo è chiamato "avvelenamento".Altri gas causano un danneggiamento del sensore che può però essere ripristinato esponendolo ad aria pulita: questo fenomeno è chiamato "inibizione".Molti dei casi più comuni di avvelenamento ricorrente in industria sono generati dai siliconi.Quando il silicone brucia, forma dei silici, il quale avvelenamento provoca una forte deriva di zero ed una forte riduzione di sensibilità.Le sostanze più comuni di avvelenamento e/o di inibizione dei sensori a pellistore, sono:
- Siliconi
- Solforati
- Alogeni
- Clorati
- Cloruri
- Fluoruri
- Idrocarburi insaturi (contenenti C=C doppio o triplo legame)
Questi ultimi, hanno l'effetto di polimerizzare sul sensore, bloccando il funzionamento.Facciamo presente con l'occasione che a deteriorare i sensori non sono necessarie particolari concentrazioni: questi si avvelenano anche in presenza di pochi ppm (parti per milione).La concentrazione presente determina solamente la velocità di danneggiamento: quanto maggiore sarà la concentrazione di sostanze avvelenanti, tanto più veloce sarà il definitivo deterioramento dell'elemento sensibile.Visto che tale deterioramento avviene per aggressione chimica o per altre ragioni sempre derivanti dal processo di combustione, si preferisce usare, nella maggior parte dei casi dei sensori che rivelano gas infiammabili per via ottica, con sensori infrarosso.Anche questi hanno dei limiti, ma se i gas da rilevare rientrano nel loro campo di lavoro e le condizioni ambientali sono compatibili, è l'unica soluzione da adottare.
Questi prodotti hanno bisogno di manutenzione?
Il Ministero da questo punto di vista afferma che i sistemi di sicurezza devono essere realizzati e manutenuti in efficienza conformemente alle norme tecniche emanate dagli organismi di normazione nazionali o internazionali e alle istruzioni fornite dal fabbricante e dall’installatore. Nel nostro caso i dispositivi hanno una vita utile da rispettare dopo la quale il sensore o apparecchio deve essere sostituito. I rilevatori hanno poi un software di “auto-controllo” per segnalare con il led giallo di FAULT qualsiasi anomalia. È importante controllare con periodicità, tramite il pulsante di test presente in ogni nostro dispositivo, lo stato dei componenti che segnalano l’allarme in maniera ottico e acustica. Se presente un elettrovalvola, a cadenza, è sempre opportuno verificare anche tale aspetto.
Affitto più appartamenti nello stesso stabile, quanti estintori e rilevatori devo installare?
Ogni appartamento oggetto di locazione breve o turistica dovrà essere munito dei propri dispositivi di sicurezza: rilevatori di monossido di carbonio e di gas combustibile ed estintori.
Lo stabile all’interno del quale si trova l’appartamento che affitto è già munito di estintori a norma e rilevatori gas. Devo installarli anche all’interno dell’appartamento?
Sì. La norma si applica alle singole unità immobiliari, indipendentemente dal contesto in cui si trovano.
Posso installare i dispositivi in modo autonomo?
Assolutamente no. I rilevatori devono essere posizionati da personale esperto che conosce le norme di installazione, può studiare l’alloggio e individuare il punto e l’altezza opportuna per il dispositivo eseguendo il tutto a regola d’arte.
Quindi non posso installare un rilevatore a batteria?
Il Ministero non impone condizioni a riguardo. Per i modelli di monossido di carbonio esiste la possibilità di scelta tra il rilevatore a batteria e la versione alimentata a 230v. I dispositivi metano e GPL esistono solo nella versione alimentata a corrente.
Come devono essere eseguiti i collegamenti?
I rilevatori devono essere installati in modo che non sia possibile interrompere facilmente l’alimentazione, in modo stabile alla rete elettrica. A livello ideale, se è possibile, i cavi andrebbero messi sottotraccia.
I rilevatori hanno una vita utile da rispettare?
Sì, i rilevatori metano e GPL hanno durata di 5 anni (per i modelli con cartuccia sostituibile al suo cambio si rinnova il periodo) mentre quelli di monossido di carbonio di 6 anni.
In che punto dell’immobile devo posizionare i rilevatori?
Il rilevatore di GPL deve essere posizionato a massimo 30cm dal pavimento mentre il rilevatore metano e monossido a massimo 30cm del soffitto. Tutti e tre a una distanza compresa tra 1 e 3 metri dalla fonte di combustione. Se non sono presenti fonti il rilevatore di monossido deve essere posizionato ad altezza uomo. Il tutto rapportato al tipo di alloggio.
Se il mio appartamento è gas-free sono obbligato a seguire tale Legge?
No, sono esonerati dall’obbligatorietà installazione dei dispositivi di rilevazione di gas combustibili e di monossido di carbonio i locatori di unità immobiliari non dotate di impianto a gas e rispetto alle quali sia escluso, con certezza, il rischio di rilasci incontrollati di gas combustibili o di formazione di monossido di carbonio.
È obbligatoria l’installazione di un elettrovalvola?
No, attualmente tale prodotto non è obbligatorio. Per una questione di sicurezza, se possibile, sarebbe tuttavia opportuno predisporla in modo da cessare l’erogazione di gas in caso di allarme.
I dispositivi devono essere conformi a determinate norme?
No, il Ministero non ha dato condizioni a riguardo. Oltre al marchio CE (necessario per vendere i prodotti) è il costruttore che ha la possibilità di rendere conforme il rilevatore a una norma piuttosto che a un'altra.
Questi dispositivi devono avere delle caratteristiche particolari?
I dispositivi devono essere perfettamente funzionanti ed emettere un segnale ottico e acustico in caso di rilevazione pericolosa di gas.
Che prodotti devo installare per essere in regola con la Legge?
Il locatore è obbligato a installare un dispositivo di rilevazione gas in base al tipo di impianto (metano o GPL), uno per il monossido di carbonio e un estintore.
La legge è già in vigore?
Sì, la legge è in vigore dal 1 gennaio 2024.
Concedo in locazione una sola stanza dell’unità immobiliare, devo rispettare i requisiti di sicurezza?
Sì. Anche singole porzioni di unità immobiliari, se affittate con contratti di locazione breve o di locazione per finalità turistiche, devono essere dotate dei requisiti di sicurezza.
Quali locali nello specifico devono adattarsi a tale Legge?
Devono rispondere ai requisiti di sicurezza le unità immobiliari dove il contratto di locazione è la messa a disposizione dell’immobile senza fornitura di servizi aggiuntivi, fatta eccezione per quei servizi strettamente connessi all’utilizzo dell’immobile (ad es. fornitura di biancheria, pulizia locali,ecc.).
Cosa si intende per “affitto breve” e chi deve rispondere ai requisiti di sicurezza?
Per affitti breve si intende quelle unità immobiliari destinate a contratti di locazione breve o di locazione per finalità turistiche non superiori ai 30 giorni gestite sia in forma imprenditoriale che non, anche nei casi in cui l’attività sia stata avviata prima dell’effettiva applicazione dell’art. 13-ter del D.L. n. 145/2023.
Cosa prevede la legge numero 191 del 15 dicembre 2023?
Il decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, convertito con modificazioni dalla L. 15 dicembre 2023, n. 191, anche conosciuto come “Decreto affitti brevi”, disciplina le locazioni per finalità turistiche, le locazioni brevi e le attività turistico-ricettive introducendo il codice identificativo nazionale, la banca dati nazionale ma sopratutto indicazioni in materia di sicurezza con l’obbligatorietà di installare dispositivi di rilevazione gas combustibile, monossido di carbonio ed estintori.